E mai come oggi è difficile percepirne i contorni.
Metterne bene a fuoco i dettagli, come orientare le proprie scelte siano esse destinate alla creazione di un carrello di formaggi di un ristorante, o più semplicemente ad una buona degustazione domestica,
è solo una delle questioni forse la più evidente che ci si pone al lato pratico che prelude l’acquisto.
E poi via via come abbinarli ai vini o ai pani tipici alla verdura o alla frutta e come tagliarli e presentarli e come poi come conservarli in frigo una volta avviati.
Oggi rispondiamo qui ad una parte di queste domande e per farlo andiamo a scavare in questo mondo del formaggio che appare composto da due realtà tanto distanti quanto diverse tra loro
quella artigianale è quella industriale.
Il formaggio frutto semplice della coagulazione del latte nato per caso agli albori della nostra civiltà,
giunge a noi consumatori del terzo millennio, attraverso un’infinità di percorsi locali da ognuno dei quali ha potuto nascere un prodotto che esprime una sua cultura attraverso una specifica forma, una sua consistenza e un gusto inconfondibili.
Frutto della più straordinaria biodiversità di razze animali e di specie botaniche il buon latte deve avere in se il buon gusto del suo pascolo o del suo foraggio,
il formaggio con la F maiuscola non va confuso con il formaggio comune da cui lo separano la cultura industriale le logiche del marketing e dei fatturati.
Anni di corsa al benessere quello presunto hanno portato alla introduzione di animali
iper produttivi,
alle alimentazioni spinte per avere ancora più latte, alle bestie segregate in stalla
alle alimentazioni spinte per avere ancora più latte, alle bestie segregate in stalla
alla pastorizzazione e ai fermenti lattici industriali ad un mondo che in sostanza produce la maggior
parte dei formaggi in commercio e che talvolta cerca di farci apparire quelli come tipici e di nicchia.
Beh la risposta ai tanti quesiti iniziali è proprio li, oltre quel muro di formaggi comuni, oltre la banalità e la globalizzazione del gusto appaiono ancora centinaia di piccoli gioielli capaci di emozionare
Per la loro complessità e piacevolezza ma anche per come vengono realizzati oggi come un tempo secondo tradizioni trasmesse di padre in figlio.
ciao Andreea!!grazie de la tua visita,ricambio con tanto piacere,ho trovato il tuo blog molto
ReplyDeleteinteressante,complimenti,passerò spesso a trovarti!!
molto molto interessante il tuo blog ci sono tante informazioni e siucramente il formaggio sarà buonissimo...baci imma
ReplyDeleteScopro ora il tuo blog!! Bello e davvero interessante... insolito!!! Informazioni preziosissime!!! Ciao!!
ReplyDeleteSarà che amiamo il pecorino e Luca adora i formaggi, quindi....piacere di averti conosciuto.
ReplyDeleteSabrina&Luca
ce que tu fait cést une tres bonne idee. Un fromage authentique et fait par soi meme.
ReplyDeletecontinue le bon travail, et bon courage.
Gerald
TRES BONNE IDEE, FAIRE SOI MEME SON FROMAGE FAIT MAISON ET AUTHENTIQUE. CONTINUE LE BON TRAVAIL ET BON COURAGE.
ReplyDeleteGERALD