Due mesi fa quando è iniziato il primo caldo della stagione nella mia cantinetta si è fatta viva
La mosca casearia(Phiophila casei) .
Non è proprio una mosca ma un moscerino, perciò di dimensioni assai ridotte rispetto alla classica e fastidiosa mosca , su una forma che avevo trasformato a metà Aprile ha iniziato il
suo lavoro.
Trasformare cioè un formaggio ancora morbido in un altrettanto formaggio ancora più morbido con l’opzional dei figlioletti i quali lavorano, trasformando in formaggio detto con i vermi , è questo spiega un po di cose,
difficile da credere ma i “figlioletti Che anch’essi lavorano come le mamme, diventano degli instancabili lavoratori per trasformare un ottimo formaggio in altrettanto ottimo formaggio detto con i vermi appunto una volta finito il lavoro,
allora si deve decidere a seconda dei gusti di,
1) allontanare i “lavoratori” definitivamente lasciando disabitata l’intera forma ormai resa morbidissima e spalmabile.
2) lasciare i vermicelli nella forma e consumare il “formaggio in movimento”
Pensate questa forma fra due giorni la regalo a un mio carissimo amico Paolo di Genova così ricambio
Il suo altrettanto singolare pensiero “pesto fatto in casa” a dir poco eccellente
come il mio formaggio d’altronde…………
Bravissimo! Sono sicura che Paolo sara' felice del pensiero.
ReplyDeleteinfatti Paolo è stato felicissmo Simona,
ReplyDeletequest'anno c'è una ricerca direi curiosa di
questo formaggio, molti appassionati del formaggio
sono curiosi di assaggiare il formaggio con i vermi
anche se il periodo è iniziato un po in ritardo per il prolungarsi dell'inverno.
CHI DI VOI HA MAI MANGIATO QUESTA SPECIALITà?
io e da una vita che lo sento solo nominare ma mai assagiato e nn vedo l'ora di farlo come devo fare x assagiarlo caro andrea?
ReplyDeletecaro paolo, dovresti venire in Sardegna per assagiarlo oppure in altra regione in cui si usa consumarlo e produrlo, se vieni in sardegna da qui ad ottobre fammi sapere vedrò di accontentarti, altrimenti potrei farti avere quello che produco io in barattoli, scivimi in privato ciao Andrea.
ReplyDeletegrazie andre ti msn col cell
ReplyDeleteciao Andrea. il mio ricordo del casu marzu inizia dai primi anni ottanta. un carissimo amico sardo di nome Roberto (ma dal cognome sardissimo!!) frequentava in quel di lodi una professionale agraria ed essendo legatissimo alla sua terra mi convinse a degustarlo. il formaggio proveniva dalla zona di Cuglieri. da allora un mio giocatore (ho allenato per anni squadre giovanili), altro sardo con un cognome un po' ingombrante che proveniva da Arzana, si incaricava ogni anno di procurarmi (diciamo spacciava) una forma di pecorino rivestito da sansa nera avviata dal famoso insettino. Ma l'incontro più spettacolare è stato in uno dei miei ultimi viaggi per lavoro in sardegna, quando amici dell'università di Sassari mi hanno procurato un casu isolu attivato dalla Phiophila. insomma per una chiusura internazionale: casu marzu for ever!! Lorenzo
ReplyDeleteIo ho assaggiato una specialità simile in qiel di como,i vermi erano srati,nn so in che modo,allontanati ma il formaggio era di un gusto unico e a dir poco eccezionale, voglia matta di mangiarlo ancora!
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